março 28, 2012

Antonio Tabucchi, Fernando Pessoa, la vita che passa e le nuvole in cielo

"C'è la vita, la letteratura e i sogni. C'è un vorticare di speranze e pensieri, di emozioni e abbracci. Di piccole ripicche e slanci infiniti. Poi però, quando un uomo muore, rimaniamo così, senza parole.
Antonio Tabucchi, il lusitano d'Italia, l'uomo che si perse nel labirinto letterario di Fernando Pessoa, scriveva, con un tono vagamente pessoiano, che la “vita era un appuntamento“ e sapeva di dire una banalità. Ma così è. “Solo che noi - proseguiva - non sappiamo mai il quando, il chi, il come e il dove”. La vertigine è sapere che qualcosa accadrà e ci cambierà. Sarà una gioia o un dispiacere. L'attesa di uno sguardo e il timore di un colpo alle spalle. La vita che passa piano e poi all'improvviso accelera. Noi a seguirla, passo passo, con il timore, l'imbarazzo e l'entusiasmo di chi non sa nulla. Eterni adolescenti, anche quando portiamo gli occhiali e i capelli diventano d'argento.
...continue a ler   aqui
Notas :

1.Nascido em Vecchiano/Pisa, a 24 de setembro de 1943, Antonio Tabucchi era escritor e professor de língua portuguesa na Universidade de Siena. Grande conhecedor de Portugal, país pelo qual era apaixonado, Tabucchi era também tradutor e crítico da obra de Fernando Pessoa, tendo recebido, entre outros, o Prémio Médicis, por "Nocturno Indiano", e o Prémio Campiello, por "Afirma Pereira", obras adaptadas ao cinema. 

2. No blog da Cosac Naify, Veronica Stigger, doutora e crítica em história da arte,  descreve a relação do tríptico de Hieronymus Bosch e o conto "Vozes trazidas por alguma coisa, impossível dizer que coisa" de A. Tabucchi.

Nenhum comentário: