julho 12, 2011

Saturno Contro


Saturno em Oposição, segundo os que acreditam em  astrologia, corresponde aos  períodos  difíceis que acontecem   na vida de qualquer um. Saturno seria  o planeta que exige  um tempo longo de maturação das coisas... Esta  seria a   metáfora  do título do filme do diretor Ferzan Ozpetek ...
 "che  torna a girare la storia di un gruppo di amici in un interno, evoluzione di quello gioioso delle Fate ignoranti e a filmare l'amore gay e la socializzazione tra omosessuali ed eterosessuali. Pur avendo gli astri a favore, almeno al momento della creazione, la sensazione che si ha guardando Saturno contro è quella di un cinema normalizzato e presuntuoso, che non ha un punto di vista e che finge di dire la sua con uno stile indubbiamente bello e impeccabile. Dietro ai morbidi movimenti di macchina, dietro alla fotografia e alla musica empatica, la visione del mondo del regista rimane vanitosa e inalterata. Il suo è un collettivo osservato senza psicologismi, tutti naturalmente bravi, capaci e appartenenti all'unica classe per Ozpetek visibile e quindi pensabile: la borghesia. Il capro espiatorio melodrammatico è questa volta l'omosessuale, che per "redimersi" e per commuovere il pubblico deve necessariamente morire. Se la redenzione del povero in Cuore sacro passa attraverso la carità, qui è la morte a risolvere e a impietosire un padre che non "condivide" la natura del figlio.
L'ideologia borghese di Ozpetek vorrebbe dire qualcosa di importante senza farne mai una questione politica, e così si rimuove la cultura borghese, quella della famiglia, della proprietà, della religione, per sostituirla con quella neoborghese dei sentimentalismi, degli economicismi e dei narcisismi di massa. Nel mondo ideale di Ozpetek, il film è stato significatamene girato tra le pareti di casa sua, rifugio traboccante di ricercatezza e solidarietà, il brutto non esiste e l'indesiderabile è bandito. Anche la morte, che nel doloroso Il tempo che resta di Ozon consumava il bellissimo protagonista, è un segno fastidioso da rimuovere e sostituire con la bellezza piena e risvegliata di Lorenzo. Per Ozpetek non è più tempo di sguardi consolatori alle finestre ma di una discesa nel reale. Bisogna che il suo cinema "privato" (come le sue camere) prenda aria."

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